Ricostruzione privata, +3,7 milioni rispetto a luglio (3,1 per danni gravi)

Evase 358 pratiche su 431 per i danni lievi (249 i decreti), 101 su 142 per i più pesanti. A Teramo il 40% dei contributi totali del cratere, 269 mln di euro

TERAMO – E’ stato incrementato di 3,7 milioni il plafond di fondi stanziato per le pratiche della ricostruzione privata, tra il mese di luglio e quello di settembre. Sono infatti stati complessivamente 110 milioni al 30 settembre, per 316 decreti di concessione che derivano dall’esame di 459 domande lavorate su 573 presentate.

E di questi 3,7 milioni, 3,1 riguardano le pratiche di ricostruzione relative ai danni gravi. Emerge dal più recente report dell’Ufficio Speciale per la ricostruzione, che evidenzia Teramo come il territorio comunale che ha ricevuto il 40% dei contributi totali emessi nel cratere sismico abruzzese, pari a 269 mln di euro.

Per i danni lievi sono state 358 le pratiche arrivate a conclusione rispetto alle 431 presentate, e i decreti totali concessi sono stati 249 per 45 milioni erogati (il totale del cratere è di 138 milioni). Quanto ai danni gravi, sono appena 142 le pratiche pervenute sulle 422 attese. Ne sono state lavorate 101, per un totale di 67 decreti emessi e 65 mln di euro stanziati sul territorio (su un totale nel cratere di 131 mln).

Anche gli ultimi dati confermano l’accelerazione impressa alla ricostruzione – ha detto il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto -, nonostante il perdurare delle difficoltà
legate al caro materiali e all’aumento dei costi dell’energia, che incidono sull’operatività dei cantieri. Non posso che ringraziare, per questa accelerazione, sostenuta dai sindaci, il commissario straordinario Giovanni Legnini, l’Usr con il suo direttore Vincenzo Rivera, i tecnici e non ultimi gli uffici comunali. E’ evidente che la ricostruzione è entrata in una nuova fase e per questo, a fronte delle richieste arrivate dagli ingegneri di una proroga della scadenza del 15 ottobre, legata ad alcune criticità, ci faremo portavoce di questa richiesta fermo restando, però, che quello della proroga non può diventare un automatismo. Promuoverò, dunque, in cabina di coordinamento, un’azione condivisa che tenga conto delle esigenze dei tecnici e tuteli i diritti dei cittadini assistiti. L’obiettivo comune deve restare quello di proseguire con questa velocità, costruita grazie all’impegno di tutti, e far rientrare quanto prima i cittadini nelle loro abitazioni. Chiediamo al nuovo Governo che la ricostruzione resti una priorità nell’agenda politico-istituzionale e che si garantisca la continuità di un sistema che sta dando i suo frutti”.